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Writer's picturePaolo Grandi

Rubrica Awalkin.Art: continuità del movimento moderno, ricostruzione, postmodernismo

L’America negli anni Quaranta inizia in architettura ad assumere una propria identità culturale. Punti di riferimento è il testo del 1941: “Spazio, tempo ed architettura: lo sviluppo di una nuova tradizione” di Sigfried Giedion. In America abbiamo una nuova committenza privata: case unifamiliari, palazzi per uffici privati, grandi monumenti pubblici.

L. Mies van der Rohe, che abbiamo già visto prima del conflitto mondiale, ora riprende la progettazione dei grattacieli interrotta per la guerra, con strutture in acciaio e facciata trasparente. Realizza con P. Johnson il famoso Seagram Building a New York. Siamo negli anni Cinquanta, la struttura in acciaio si armonizza in continuità con la struttura a vista dalle finiture esterne in vetro e bronzo.

Nel 1959 Frank Lloyd Wright che abbiamo già visto protagonista a inizio Novecento, ora rinnova la scena architettonica newyorkese e propone un nuovo progetto per Solomon Guggenheim, ossia la trasformazione della sede del museo dedicato alle Avanguardie: rispetto al contesto esterno il nuovo Guggenheim Museum si impone con un forte stacco voluto da Wright che concepisce un nastro bianco sterno che si avvolge attorno ad un cilindro più ampio in cima che alla base. All’interno la galleria a forma di spirale capovolta assomiglia ad una ziggurat rovesciata (una torre di Babele il cui valore simbolico di voler riunire i popoli con la cultura è opposto alla divisione dei popoli avvenuta nella vicenda biblica).

Gli USA promuovono anche progetti di ricostruzione (come rinascita anche morale dopo gli orrori delle due guerre mondiali) di edilizia economica e popolare (Piano Marshall, 1947 – 1952).

Louis Kahn è un architetto americano che fa da ponte tra America e Europa. Tra il 1959 e il 1965 progetta i Laboratori Sal a San Diego. Parte da un linguaggio funzionalista, per poi distaccarsene però, a favore di una connotazione maggiormente storicistica ed espressionista, in cui classicità e razionalità sono coniugate.

Erede del classicismo razionale di Kahn è l’italiano Aldo Rossi con le sue opere metafisiche e minimaliste al tempo stesso. La ricostruzione del Teatro Carlo Felice a Genova negli anni Ottanta è un suo progetto che funge da punto di riferimento per lo sviluppo della corrente del neorazionalismo. Una piazza coperta di 400 mq. di superficie, collegamento tra Galleria Mazzini e piazza De Ferrari.





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