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Immagine del redattorePaolo Grandi

Rubrica Awalkin.Art: Il movimento moderno in architettura

Aggiornamento: 13 mag 2021

Nel 1922 l’architetto, urbanista, e designer svizzero naturalizzato francese Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Édouard Jeanneret-Gris, presenta al Salon d’Automne il progetto “Città contemporanea per tre milioni di abitanti” in cui si aspira ad un’ideale integrazione tra tecnologie ed esigenze dell’uomo. Così, illustrava già i punti principali della sua città modello. Una città in cui diventano importanti ed essenziali gli spazi verdi, in cui gli alti grattacieli residenziali sono separati gli uni dagli altri da ampie strade e lussureggianti giardini. Le Corbusier pensa alle grandi arterie viarie del traffico automobilistico senza la presenza dei pedoni, garantendo così alte velocità e maggiore efficienza sulle strade. In compenso, ai pedoni è restituita la città attraverso percorsi e sentieri tra i giardini e i grandi palazzi. La casa è progettata secondo i canoni modulari (il Modulor), razionali, ma anche in relazione ad una concezione dell’ambiente che sia nella sua interezza a misura d'uomo.


Gli edifici disposti su maglia ortogonale sono di tre tipologie: grattacieli cruciformi al centro, case di 6 piani nella zona intermedia, complessi di 120 alloggi (immeuble villas) alla periferia L’immeuble villas contiene il germe dell’unité d’habitation con terrazzi giardino, servizi comuni, magazzino alimentare cooperativo, ascensori, etc. Nel 1925 all’Esposizione Internazionale delle Arti Decorative di Parigi, Le Corbusier espone un elemento dell’immeuble villas all’interno del padiglione dell’Esprit Nouveau. Alla stessa esposizione internazionale di Parigi, presenta una proposta urbanistica per il centro di Parigi che riprende i principi del modello di città per 3 milioni di abitanti: il Plan Voisin. Il progetto sovrappone al tessuto urbano esistente un sistema di grandi strade rettilinee, prevedendo la demolizione di una vasta zona della rive droit della Senna. Un sistema simmetrico di grattacieli a croce e si compone con edifici lineari à redents, avendo cura di conservare solo alcune cortine storiche particolarmente significative e i monumenti storici più importanti come il Palais Royal, la Madeleine, etc.

Nel 1930 Le Corbusier compendia poi le sue teorie nel nuovo progetto della “Ville Radieuse”, una città verde ad alta concentrazione residenziale in cui lo schema concentrico lascia il posto ad un’organizzazione lineare. Egli scrive: «La città di domani, dove sarà ristabilito il rapporto uomo-natura!». Qui si fa più marcata la separazione degli spazi: a nord gli edifici governativi, università, aeroporto e stazione ferroviaria centrale; a sud la zona industriale; al centro, tra i due lati, la zona residenziale.

Nel 1927 Le Corbusier pubblica “Cinque punti per una nuova architettura” in cui fissa il modello di casa unifamiliare, improntato ai principi del funzionalismo razionalista: la pianta libera (il “plan libre”), pilastri (i “pilotis”, ), la facciata indipendente (“façade libre”), la finestra in lunghezza (la “fenêtre en longueur”), il terrazzo giardino (il “toit terrasse”).

I cinque punti postulati da Le Corbusier trovano la loro massima espressione in “Villa Savoye”, presso Poissy, in Francia, progetto realizzato tra il 1928 e il 1931, che diventa il manifesto del movimento moderno e in particolare del cubismo architettonico.



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